venerdì 6 febbraio 2009

"Repubblica" Giovedì 5 Febbraio 2009
Brasilia ripudia il suo creatore
"No alla piazza di Niemeyer"
Il celebre urbanista brasiliano presenta un nuovo progetto per la città che aveva inventato 50 anni fa. Governatore, colleghi e cittadini si ribellano: "Costa troppo. Ed è brutto". E lui decide di ritirarsi. Come se la creatura si fosse ribellata al suo creatore, la nuova piazza monumentale, con una palazzina semicircolare e un obelisco inclinato lungo cento metri, non piace a nessuno.
In realtà, sotto le ceneri della polemica, c'è molto di più. Chi vive a Brasilia non l'ama granchè. Uno dei commenti più diffusi è che si tratta di un luogo anacronistico, progettato con criteri stalinisti. Brasilia è una città pensata a blochi stagni che nello scontro con il disordine della vita quotidiana ha avuto la peggio creando situazioni spesso ridicole. Un esempio: tutti i negozi di ferramenta ed elettricità sono concentrati nella stessa strada. Poi, per chilometri quadrati, non ne esiste alcuno. Stesso discorso per gli alberghi, o per i ministeri, tutti nello stesso quadrilatero.
L'idea del progettista era la cellula abitativa urbana. Intorno ad ogni edificio doveva trovarsi tutto ciò che sarebbe servito ai suoi inquilini in modo che non fosse stato necessario spostarsi.
Un incubo di controllo sociale peggiore di quello immaginato da Orwell.

1 commento:

Luciana ha detto...

Ho letto con interesse gli articoli pubblicati. Il legame tra architettura e pische è molto intrigante, alla fine uno ci si ritrova ! Li seguirò con molta attenzione
Luciana